I percorsi di crescita e sviluppo personale consistono in momenti e spazi, individuali e di gruppo, in cui poter acquisire una maggiore consapevolezza di se e dei propri disagi, conoscere le proprie modalità relazionali, soprattutto quelle disfunzionali, ripercorrere attraverso la narrazione le proprie esperienze di vita, comprendere come mai e il perché di alcune scelte e direzioni seguite.
L’elemento centrale, che sta alla base dei percorsi di crescita e sviluppo personale (miglioramento), è l’esperienza del cambiamento, che passa attraverso un graduale soddisfacimento di bisogni, personali e soggettivi, di cui spesso l’individuo non è consapevole.
Chi può trarre beneficio da un percorso personale non sempre è consapevole del proprio disagio. Può accadere che la persona si trovi in uno stato di precontemplazione , ovvero non ha alcuna intenzione di cambiare comportamento nel prossimo futuro. La significativa inconsapevolezza dei propri disagi conserva e rinforza lo stato di insoddisfazione e di mal-essere, attribuito perlopiù a fattori e situazioni esterne. Accade così che mentre la persona è inconsapevole, gli altri intorno invece se ne rendono conto facendosi portavoce e sostituendosi nella richiesta di aiuto
Oppure può accadere che le persone sono consapevoli del problema e stanno prendendo in considerazione l’idea di fare qualcosa, ma non s’impegnano concretamente e possono rimanere molto a lungo bloccati in una fase di contemplazione per valutare le varie opzioni. Il senso di disagio è percepito ed è riconosciuto come proprio, interno e pervasivo. La difficoltà ad agire, a prendere in mano la situazione e formulare una richiesta di aiuto, produce una dimensione cronica e viziosa: la ripetizione di esperienze dolorose porta ad un graduale indebolimento, che a sua volta rende l’individuo incapace di agire. Per procedere oltre deve poter essere evitata la trappola della “rimuginare cronico” e prendere una decisione nel momento in cui si ri-presenta la situazione di disagio.
Chi chiede aiuto può trovarsi anche in una fase più evoluta e di consapevolezza del proprio disagio, ed avere invece difficoltà a mettere in pratica e a tradurre in comportamenti più funzionali quanto conosciuto e noto a livello razionale. L’esperienza di conoscenza e di consapevolezza di sé non è sufficiente a produrre il cambiamento, sapere e conoscere (spesso anche molto bene) le proprie difficoltà non coincide con il superarle. Come una buona teoria deve essere supportata da un’efficace metodo, così, chi si appresta a cambiare, ha bisogno di sapere e di sapere come e cosa fare. In questi casi possono essere efficaci dei percorsi che si focalizzano sul raggiungimento di obiettivi, reali e concreti, e sulla verifica e sperimentazione attraverso azioni mirate, offrendo sempre adeguato supporto, ascolto e accoglienza ai vissuti che emergono.
Nel panorama attuale dei percorsi di aiuto, si presentano diverse possibilità, che tengono conto di aspetti personali e soggettivi di chi chiede aiuto come anche del livello di disagio
E’ un sistema di cura pianificato per il trattamento di disagi di origine essenzialmente psichica. Si basa sull’utilizzo di metodi, tecniche e strumenti che posti all’interno e al servizio di una buona relazione terapeutica, portano ad una graduale riduzione dei sintomi oppure alla modificazione della struttura della personalità. Le teorie di riferimento rispetto alla salute mentale sono numerose quanto le metodologie tecniche nelle loro varie applicazioni.
L’approccio da me utilizzato è quello della Psicoterapia Umanistica Integrata ad Indirizzo Fenomenologico Esistenziale, dispositivo teorico e pratico che nasce all’interno della Psicologia Umanistica e fonda il suo intervento sulla valorizzazione e centralità del cliente/paziente che chiede aiuto.
La terapia in gruppo aiuta i partecipanti ad accettare le proprie esperienze, la percezione di sé e degli altri, per poi regolarli secondo i propri obiettivi soggettivi e interpersonali (Gabbard, 2010). L’integrazione pluralistica in gruppo procede sintetizzando il sapere che deriva dai diversi orientamenti clinici e attinge a metodologie tecniche varie, orientando anche la ricerca scientifica (Castonguay et al., 2010) su ciò che realmente funziona al fine di potenziare il senso di benessere (Lawson, 2008). Le interazioni positive in gruppo generano molteplici connessioni sinaptiche che attivano neurotrasmettitori e rilasciano ormoni che potenziano la resilienza alle vulnerabilità e alle avversità, aumentando le abilità autocurative di tutti i componenti del gruppo (Norcross et al., 2011).
I percorsi evolutivi dei partner condizionano il tipo di relazione di coppia: spesso, quasi sempre, nella relazione intima di coppia si ripropongono antichi conflitti e vissuti appartenenti alle relazioni con le figure genitoriali. Nella coppia ogni componente può rivivere le modalità antiche di relazione, attraverso giochi proiettivi, attribuire al proprio partner atteggiamenti, sentimenti, intenzioni, desideri delle rispettive figure genitoriali, il copione familiare…una sorta di “follia privata”. Costruire la propria esperienza di coppia sulla base delle esperienze pregresse e significative della propria vita, non è di per sé un problema, anzi è spesso la normalità e può essere efficace e di aiuto rifarsi ad un modello positivo di relazioni vissute all’interno della propria famiglia.
Nel caso di situazione problematiche, anche antiche, ciò che causa disagio è la rigidità dei ruoli giocati, è la ripetizione rigida di situazioni o comportamenti disfunzionali all’interno della coppia che può creare difficoltà alla relazione. La consulenza e la psicoterapia di coppia mira a favorire la consapevolezza delle modalità disfunzionali e l’integrazione di queste con aspetti di realtà e una conseguente ridefinizione reciproca dei ruoli.
Il Counseling è una relazione di aiuto, in cui l’agevolatore, il Counselor, aiuta il Cliente, o Clienti (individui, famiglie, gruppi o istituzioni) a costruire soluzioni personalizzate di problemi e disagi di natura non psicopatologica. Il Counseling è un intervento breve e limitato nel tempo, orientato a favorire la presa di decisioni, a gestire crisi, a migliorare relazioni, a sviluppare risorse e a promuovere la consapevolezza personale su aspetti specifici. Il Counseling si colloca nell’ambito della promozione della salute, del benessere e del miglior-essere (salutogenesi), propone percorsi di sostegno allo sviluppo di risorse e potenzialità, chi chiede aiuto viene accompagnato alla scoperta di ciò che gli serve per star meglio.
Presidente ASPIC Padova:
Vera Cabras
Psicologa Trainer Psicoterapeuta
Svolgo attività clinica individuale, di coppia e di gruppo, ho una formazione clinica ad orientamento umanistico e propongo dei percorsi di psicoterapia e di counseling.
Ritengo importante la dimensione creativa della crescita e del cambiamento, l’efficacia della relazione e il potere della consapevolezza, propongo quindi percorsi di aiuto centrati sulle specificità individuali di chi ne fa richiesta.
Mi sono laureata nel 1999 in Psicologia Clinica e di Comunità e ho conseguito nel 2005 la Specializzazione di Psicotrapia individuale e di Gruppo presso l’Istituto di Formazione A.S.P:I.C – Scuola di Psicoterapia ad indirizzo Umanistico Integrato.
Ho proseguito, e proseguo tutt’oggi, la mia formazione attraverso percorsi personali e supervisioni, ho integrato le competenze acquisite partecipando a numerosi corsi di aggiornamento sui modelli della psicoterapia integrata con alcuni grandi maestri ( Erving Polster, J.Young, Norcross, Resnick). Occupandomi di formazione, ritengo che la mia crescita professionale sia costantemente potenziata grazie al lavoro di training con le persone che desiderano crescere e diventare degli efficaci agevolatori e facilitatori della relazione di aiuto.
Da anni mi interesso di percorsi di promozione della salute e benessere in ambito scolastico, con interventi volti a favorire la crescita e il cambiamento, rivolti ad adolescenti, genitori ed insegnanti. In particolar modo ho approfondito la conoscenza di strumenti e metodi per lo sviluppo di abilità e competenze relazionali negli adolescenti in età scolare.
Sono trainer/supervisore all’interno del Master Esperenziale in Counseling Professionale ed in altri corsi organizzati dall’Associazione ASPIC di Verona e Mestre, coordino le attività formative della Sede di Verona e Padova ;Presidente della sede territoriale ASPIC di Verona e Padova.
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