Applicazioni pratiche del Counseling aziendale(*)
Apriamo questa parte della sezione del sito ASPIC Verona parlando di Counseling aziendale con alcuni concetti che mi viene naturale applicare grazie alla mia esperienza personale che mi vede impegnato da oltre 20 anni in aziende di diverse dimensioni e struttura nel territorio di Verona.
Sarà per mia vocazione personale, ma mi piacerebbe condividere alcune riflessioni sulla applicazione del Counseling in questo spazio con Voi lettori.
Quando parlo di “azienda” non intendo solo azienda in senso stretto ma qualsiasi tipo di organizzazione come una associazione, una cooperativa, o comunque una entità organizzata con un obbiettivo da realizzare ed un gruppo di persone da gestire per il raggiungimento di questo scopo.
Il counseling è un potente strumento, che può aiutare direttori e managers di aziende e organizzazioni a realizzare al meglio i propri obiettivi imprenditoriali, attraverso il coinvolgimento reale delle persone, facendole dialogare al meglio al loro interno, favorendo una chiara visione della rotta da seguire e valorizzando il contributo del singolo per l’obiettivo finale.
Il counseling è uno strumento da utilizzare nei momenti di cambiamento aziendale (come fusioni, scissioni…) o anche per interventi di riequilibrio del clima aziendale, dopo ristrutturazioni od operazioni straordinarie per gestire al meglio le paure ed ansie che inevitabilmente si presentano nelle organizzazioni in questi passaggi.
Il counseling non è un insieme di principi astratti.
Il counseling consiste in reali tecniche che attraverso la base di un sano ascolto possono realmente far germogliare nella organizzazione di riferimento un ambiente sano e stimolante per il raggiungimento di obbiettivi definiti e ritenuti strategici dalla direzione.
Condivido con Voi quindi alcuni principi da mettere “in pratica”, che cerco di applicare anche nella quotidianità della mia vita aziendale:
1) Riuscire a passare da una enunciazione astratta di un problema ad un vero e proprio esempio concreto, reale, attraverso degli esempi pratici ed operativi;
2) Frammentare i problemi complicati in tanti piccoli problemi meglio gestibili condividendo il percorso di suddivisione con il collega che pone la questione;
3) Ascoltare il collega che pone il problema cercando di riformularlo sia nel contenuto che nel sentimento;
4) Cercare di mantenere il colloquio con il collega nella forma del dialogo e non di monologo da parte sua o nostra in modo che possa avere concretamente la sensazione si essere ascoltato;
5) Cercare insieme al collega una soluzione alla questione da lui portata e fare in modo che la possa mettere in pratica direttamente lui con la vostra supervisione;
6) Portare al collega anche il punto di vista di altre persone attraverso la tecnica del feedback;
7) Utilizzare eventuali metafore proposte cercando di farlo stare sulle stesse anche in termini emozionali e non solo cognitivi;
8) Avere cura di organizzare adeguatamente il setting dell’incontro in termini di riservatezza, location, orari e altri aspetti di valore perché l’incontro sia fruttifero per entrambi;
9) Trovare le eccezioni al problema nel senso di capire quando lo stesso…..è un po’ meno un problema…..per capire anche in quali circostanze perde di intensità!
10) E’ importante capire il problema ma lo è altrettanto spendere le energie per affrontare le risoluzioni allo stesso, chiedendo se del caso chiarimenti!!
Questi sono solo alcuni “consigli pratici” che permettono al gestore della organizzazione di affrontare al meglio l’operatività quotidiana con i propri collaboratori nell’ambito della organizzazione di appartenenza.
Ciascuno di essi meriterebbe una disamina molto più articolata ma per il momento cerchiamo di coglierne l’essenza e di integrarli nel nostro agire quotidiano e …..
Alla prossima!
Luca Gandolfi (*) Manager & Counselor
L | M | M | G | V | S | D |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | |
7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 |
14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 |
21 | 22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 |
28 | 29 | 30 | 31 |